Salve prof, sono Chiara! A mio parere Achille apprezzerebbe il coraggio e la tenacia di Enea, il quale supera molti ostacoli e combatte per portare a termine la sua missione, ovvero fondare una nuova città nel Lazio. Allo stesso modo però, il grande eroe dell' Iliade, impulsivo e a volte egoista, non si sarebbe mai adeguato al volere del Fato, al contrario di Enea. Quest'ultimo, proprio come Odisseo, affronta molti viaggi e sofferenze ed è molto astuto e riflessivo, ma il re di Itaca non avrebbe mai abbandonato la sua amata, neppure per volere divino. Virgilio, rispetto a Omero, si sofferma più sui valori morali dell' eroe: la caratteristica principale di Enea infatti è la pietas, cioè "il senso del dovere, la capacità di sacrificio, la devozione religiosa, l’amore per la patria, il rispetto per la famiglia e la capacità di anteporre al proprio interesse personale il bene comune". Buona giornata :)
Salve prof, sono Claudia G. Secondo me i tre eroi sono molto diversi tra loro, ma hanno comunque qualche tratto in comune. Achille Odisseo ed Enea sono infatti molto coraggiosi e raggiungono sempre i loro obiettivi, nonostante le avversità. Certamente l’impulsivo Achille avrebbe apprezzato la forza d’animo e l’audacia di Enea, ma quest’ultimo era pur sempre un semidio, forte come un guerriero, ma anche pieno di dubbi e debolezze come un uomo. È pur vero che l’eroe dell’Iliade non si sarebbe mai “abbassato “ al volere del Fato (come ha fatto Enea), poiché molto sicuro di sé e parecchio egoista. Sia Odisseo sia Enea erano due guerrieri molto ingegnosi e sempre alla ricerca di avventure, che hanno affrontato e superato molte difficoltà a livello morale e materiale. Il tema del viaggio e della sofferenza dell’eroe sono presenti sia nell’Odissea sia nell’Eneide. Odisseo avrebbe apprezzato il desiderio di Enea di conquistare il Lazio e ricostruire la sua terra ormai distrutta, ma non avrebbe apprezzato il suo tono pessimistico con cui affronta questa nuova avventura. Omero nei suoi due poemi ha voluto sottolineare la forza fisica, l’arte della guerra, il valore dell’onore e dell’ospitalità dei suoi eroi, mentre Virgilio ha preferito soffermarsi sui valori morali e psicologici di Enea. Il punto di forza dell’eroe Virgiliano infatti risiede nella PIETAS, che rappresenta il rispetto dei valori tradizionali della patria e della famiglia, l’obbedienza al volere del fato e degli dei, la capacità di sacrificio, mettendo a primo posto il bene del prossimo. Arrivederci e buona giornata ☺
Salve professoressa sono Giorgia Davì. Achille,uomo di grande prestanza fisica,virtuoso e valoroso, considererebbe Enea un uomo forte e coraggioso poiché aveva affrontato con fermezza un viaggio irto di pericoli e di controversie al fine di fondare una città nel Lazio. Superbo e astuto,però, non avrebbe mai ceduto al volere del fato , come invece è stato per Enea. Odisseo ,uomo dall ’ingegno multiforme, certamente avrebbe apprezzato di Enea l’astuzia ,la voglia di conoscere e soprattutto il desiderio e la curiosità di affrontare nuovi viaggi nonostante fossero molto difficoltosi e imprudenti. Odisseo,legatissimo all'adorata moglie non si sarebbe mai permesso di allontanarsi da quest'ultima come aveva fatto Enea. La caratteristica più importante che Virgilio nell'Eneide attribuisce a Enea è sicuramente la Pietas, ovvero l’obbedienza del Fato unita al rispetto dei valori tradizionali della patria e della famiglia. Enea lo sente come un vero e proprio estremo senso di dovere,per di più rinunciando alle sue personali esigenze per condurre a termine il compito che gli è stato affidato da una volontà superiore.
Achille è un uomo molto forte, sia caratterialmente che fisicamente, sicuramente reputerebbe Enea molto coraggioso, visto che, senza "se" e senza "ma" si è fatto strada in un viaggio non poco rischioso. Non apprezzerebbe invece, il fatto di cedere al volere del destino, poiché molto determinato. Odisseo, uomo eclettico, apprezzerebbe in Enea la furbizia e la sua ostinazione (caratteristica comune ad entrambi), nel proseguire i suoi viaggi, pur sapendo di andare, quasi sicuramente, incontro alla morte. Non sarebbe affatto d'accordo nel lasciare sola la sua compagna, proprio perché Odisseo ha un senso della famiglia molto spiccato.
In effetti, Enea perde la moglie Creusa durante l'incendio di Troia... non per abbandono ma perchè si smarrisce durante la fuga convulsa verso il porto.
Achille e Odisseo sicuramente parlerebbero del coraggio, del valore e del'intraprendenza di Enea,doti comuni agli eroi. Achille apprezzerebbe la forza, il valore e l'intraprendenza, mentre Odisseo la furbizia e il coraggio, ma non la fedeltà alla famiglia avendo lasciato sola Didone.
Salve prof Achille é un guerriero crudele ed egoista. É mosso dal desiderio di fama e di gloria eterna. La forza fisica é la sua caratteristica principale è farebbe di tutto per essere il primo.
Odisseo invece é definito come multiforme; infatti non usa solo la forza fisica ma anche la sua astuzia, il suo coraggio e soprattutto usa la sua intelligenza.
Enea non é un personaggio "autonomo", non prende l'iniziativa ma obbedisce al fato e ha un forte senso del dovere. Ha inoltre la capacità di anteporre il bene comune al proprio interesse personale, al contrario degli altri due. É altruista e sensibile.
Achille critiche ebbe di Enea il suo altruismo e la sua sensibilità, mentre Odisseo il fatto che si lasci guidare troppo dagli altri.
Buonasera prof, sono Greta. Come hanno già detto i miei compagni nei commenti precedenti, Achille era un guerriero molto coraggioso e da tale, avrebbe ammirato senza alcun dubbio la forza di volontà e il coraggio di Enea. Sia Odisseo che Enea, si trovano ad affrontare un viaggio, il nostro eroe omerico avrebbe invece ammirato la determinazione con la quale Enea affronta la sua missione, quella di costruire una nuova città. Come ha già accennato Chiara nel suo commento, Virgilio mette in risalto i valori morali del nostro nuovo eroe. Il valore principale di Enea, infatti, è la piètas, ovvero il senso del dovere civile, di riuscire a compiere la missione affidata e la devozione alla religione. Arrivederci :).
Salve prof sono Salvatore , Conoscendo i due eroi , Achille forte e testardo , e Ulisse furbo e determinato , riguardo alle loro opinioni su Enea , be Achille , avrebbe sicuramente apprezzato questo suo coraggio di intraprendere un cosi lungo e faticoso viaggio per creare una nuova città , ma non gli sarebbe sicuramente piaciuto di Enea è il fatto , che egli crede molto al fato , e forse lo teme anche , mentre Achille per nulla al mondo avrebbe mai creduto al fato , provabilmente perchè come me pensa che tutti siano padroni del proprio destino . Mentre Ulisse avrebbe apprezzato la dedizione di Enea alla Pietas , ma non avrebbe mai lasciato la donna che ama , mentre Enea lo fa . A causa della Pietas si può notare che Virgilio si è soffermato sul piano morale dei personaggi ; cosa che Omero non fa . Cordiali saluti , Salvatore .
Salve prof, sono Martina Gervasi. Innanzitutto, Enea, Odisseo e Achille hanno una cosa in comunque: sono tutti e tre eroi che combattono per vincere, ma ognuno spinto da un desiderio diverso; Enea per salvare la propria famiglia e per fondare una nuova città, Odisseo prima per sconfiggere Ilio poi per tornare in patria e infine Achille che in realtà combatte solo per se stesso e per aumentare quindi la sua gloria. Sono bellissimi, coraggiosi e spietati. Achille di una bellezza mozzafiato, passionale ed istintivo è un semidio ed essendo invincibile è più sbruffone e sicuro di sè... Quando avviene lo scontro tra Ettore e Achille, quest'ultimo è assolutamente irrispettoso e scorrettamente crudele nei confronti dell'avversario, tuttavia Ettore mantiene un atteggiamento dignitoso e pur sapendo di dover morire a breve combatte valorosamente per non cadere come un codardo. Enea è l’uomo, il pio, l’essere senza pretese di diventare eroe, anzi l’eroe involontario. Però, sebbene Achille e Odisseo abbiano alcune caratteristiche diverse da Enea e (come ha detto lei) estranei al loro comportamento, penso che Achille e Odisseo apprezzerebbero di Enea la caparbietà e il coraggio, appunto perchè il desiderio di Enea era di fondare una nuova città e di salvare la sua famiglia... ciò lo rendeva anche altruista e sensibile. Cordiali saluti!
Buonasera prof, sono Valeria. Se Achille ed Odisseo dovessero giudicare Enea, penso proprio che ne uscirebbe fuori un bel dibattito. Vaghiamo per un attimo con la fantasia, immaginiamo uno scenario comico dove i tre eroi sono disposti a triangolo e si scambiano sguardi reciproci. Ecco che le luci si abbassano su Odisseo, vestito ed agghindato come il grande eroe che è. Questo raddrizza la schiena e porta le mani al grembo, iniziando a parlare con aria fiera. Forse, all'inizio, guarderebbe Enea negli occhi e gliene direbbe quattro per aver abbandonato Didone a Cartagine. Odisseo infatti, durante il proprio nostos, ha sempre anteposto il proprio desiderio di rivedere Penelope a tutti i doni che Circe e Calypso avrebbero potuto offrirgli. Direbbe, insomma, che l'amore e gli affetti sono cose più importanti della volontà degli dei. Poi però, ricordandosi dell'ira divina che ha assalito entrambi, e quindi rivedendo sé stesso in Enea, gli darebbe una pacca sulla spalla e si complimenterebbe per la forza, la perseveranza e la pietà dimostrata durante tutta l'Eneide. Come un vecchio padre che vede crescere il figlio, non potrebbe che essere fiero. Achille direbbe poco. Sia perché le sue capacità oratorie sono minori di quelle di Odisseo, sia perché gli farebbe rabbia rivolgersi direttamente ad un troiano. Probabilmente direbbe ciò che pensa guardando verso Odisseo, evitando gli occhi di Enea. Divagherebbe parlando della guerra, cercherebbe di contenersi nei complimenti, gesticolando e tenendo un tono di voce pacato, per nascondere la propria stizza. Forse non lo ammetterebbe mai, ma sarebbe sicuramente entusiasta dell'eroismo di Enea. E infine, dietro le quinte, Omero stringerebbe forte la mano di Virgilio, senza dir nulla, lasciando che quel singolo gesto basti a ringraziarlo di aver portato avanti i grandi poemi epici. Dovendo concludere, spero mi perdonerà per aver divagato sullo scenario, forse un po' stupido, ma l'idea mi era saltata in mente e non potevo non scriverla... Sperando di averla almeno divertita, cordiali saluti :)
Molto originale! Anche perchè chissà quanto avrebbe apprezzato Virgilio la possibilità di stringere la mano ad Omero ;O) Occhio alla punteggiatura che ogni tanto non è corretta (...direbbe poco: non .)
Salve prof,sono Laura. Se Achille e Odisseo giudicassero Enea potrebbero apprezzare del suo carattere il coraggio di portare a termine la sua missione,cioè quella di fondare una nuova città nel Lazio, al punto di rifiutare l'amore della regina Didone.A differenza di Odisseo che,durante il suo nostos,ha sempre anteposto il desiderio di rivedere la sua amata Penelope. Achille che era un guerriero molto coraggioso,avrebbe sicuramente ammirato la forza di volontà e il coraggio di Enea.Ma impulsivo com'era non si sarebbe mai adeguato al volere del Fato. Enea,Odisseo e Achille hanno delle cose in comune: sono tutti e tre eroi che combattono per vincere,ma con degli scopi differenti,e tutti e tre devoti nei confronti degli Dei. Buona serata e cordiali saluti :)
Buonasera prof, sono Martina Messina. Ognuno di questi personaggi è un eroe dei tre poemi epici più famosi,ovvero l'Iliade, l'Odissea e l'Eneide; ma tra di loro ci sono ovviamente degli aspetti caratteriali che li accomunano ed altri che li differenziano. Enea, uno dei più valorosi eroi che partecipò alla guerra di Troia, è un personaggio che compie tutte le sue azioni secondo il Fato, ovvero il volere degli dei. Mentre Achille e Odisseo hanno uno spirito piuttosto curioso, e compiono le loro azioni seguendo il loro istinto e la curiosità. Un'altra cosa che li differenzia è il carattere: Enea è un uomo abbastanza insicuro ed emotivo, ma allo stesso tempo ingegnoso, intelligente e forte. Inoltre, emerge dall'opera di Virgilio un atteggiamento diverso rispetto alle opere di Omero nei confronti dell'amore. Nell'Eneide il protagonista rifiuta l'amore della regina Didone, solo per portare a termine la sua missione e riuscire a fondare la città e non disubbidire agli dei,e non infrangere la pietas,alla quale lui era molto dedito. Ciò che li accomuna è la forza,il coraggio e la devozione nei confronti degli Dei, soprattutto in Achille,che essendo un semi-Dio esegue ciò che viene detto da essi. Invece, Enea e Odisseo, sono molto devoti alle divinità della famiglia e della patria. A mio parere Odisseo ed Achille apprezzerebbero in Enea la tenacia e la caparbietà nel portare avanti il proprio obbiettivo, nonostante tutte le avversità. Invece ciò che loro riterrebbero estraneo al loro comportamento credo che sia il rispetto nei confronti dell'amore, cosa che ad Enea, da quanto emerge dall'Eneide, è totalmente estranea. Cordiali saluti!
Salve prof, sono David. Sia Achille che Odisseo, apprezzerebbero certi aspetti di Enea, seppur diversi. Achille, guerriero dalla forza strepitosa e dotato di infinito coraggio, apprezzerebbe di sicuro la tenacia e, appunto, la forza con cui affronta e combatte tutti i problemi che trova lungo il suo cammino per arrivare nel Lazio. Mentre Odisseo, apprezzerebbe di sicuro il fatto che, nonostante debba affrontare mille ostacoli, non si arrenda mai e che porti avanti il suo obbiettivo, senza mai pensare di mollare, neanche quando incontra l'amore della sua vita, ovvero la regina di Cartagine Didone. Cordiali saluti.
Tre poemi epici, l'Iliade, l'Odissea e l'Eneide. Tre eroi a confronto: Achille, Odisseo ed Enea, diversi nelle loro caratteristiche. Nel mondo moderno, secondo alcuni, l'ideale eroico, avendo perso il fascino e la funzione di un tempo, è stato ''destituito''. Chi considererebbe oggi come eroe un personaggio come Achille? Guerriero feroce, crudele e brutalmente egoista. La fama e la gloria personale sono i principi a cui Achille aspira. Basandosi sulla forza fisica è disposto ad uccidere pur di primeggiare su tutti. Diverso è il caso di Odisseo, protagonista dell'Odissea. Viene definito da Omero con l'epiteto di pulutropos ''uomo versatile''. Questo un eroe diverso dai canoni classici, che non si basa solamente sulla forza fisica, ma anche sull'astuzia e sull'ingegno. Nel suo viaggio verso Itaca investe tutte le sue peculiarità: la brama e il desiderio di conoscere genti e luoghi nuovi, l'amore forte verso la patria e i suoi affetti, la capacità di mettersi in gioco in qualunque situazione. Nel suo viaggio, all'immortalità offerta da Calipso preferisce un'esistenza mortale degna di un eroe. Odisseo è sicuramente diverso da Achille, ma l'eroe virgiliano è diverso da ambedue. L'Eneide non crea figure di eroi baldanzosi ed esuberanti, i suoi personaggi hanno un carattere più sfumato, approfondito psicologicamente. Dipinti con un atteggiamento nolente e meditativo, sono personaggi comuni e umani. Enea non è un guerriero come Achille e Ettore o un eroe come Ulisse, egli è colui che accetta con rassegnazione il proprio destino e obbedisce al Fato. La sua caratteristica principale è la pietas, cioè il senso del dovere, la capacità di sacrificio, la devozione religiosa, l'amore per la patria, il rispetto per la famiglia e la capacità di anteporre al proprio interesse personale il bene comune. Rispetto agli eroi omerici, coraggiosi, caparbi, egocentrici che agiscono senza dubbi e contraddizioni, Enea si fa portavoce dei bisogni della comunità. Il pio Enea è il riflesso della personalità del poeta Virgilio. Virgilio interviene nel racconto con commenti e riflessioni personali. La differenza più rilevante tra i due poemi è il passaggio da un'epica oggettiva a una soggettiva, in cui l'azione eroica è subordinata alle ripercussioni sentimentali e psicologiche del poeta. Nell'Eneide Virgilio svuota di enfasi la celebrazione di Augusto dando voce all'angoscia e ai dubbi di Enea. Enea rispetto agli eroi omerici è più vulnerabile e sensibile, il viaggio che egli compie è per ritrovare sé stesso mentre quello di Odisseo per ritrovare i propri affetti. Tra i poemi epici il più attuale, e sicuramente il più intrigante, è quello dell'Eneide. Ci insegna, attraverso la pietas, che gli uomini come Enea devono accettare il destino e farsi carico delle proprie responsabilità. I tre eroi sono tra loro diversi, Odisseo affronta ogni fatica e sofferenza pur di ritornare in patria; Achille egoista ed egocentrico, vuole primeggiare su tutti e infine Enea, il più complesso e vulnerabile, mostra un forte senso di altruismo e responsabilità. Tutti e tre insieme formerebbero un bel trio, con ognuno delle caratteristiche differenti, ma essenziali. -Buona serata, Annalisa;)
Salve prof, sono Chiara!
RispondiEliminaA mio parere Achille apprezzerebbe il coraggio e la tenacia di Enea, il quale supera molti ostacoli e combatte per portare a termine la sua missione, ovvero fondare una nuova città nel Lazio.
Allo stesso modo però, il grande eroe dell' Iliade, impulsivo e a volte egoista, non si sarebbe mai adeguato al volere del Fato, al contrario di Enea.
Quest'ultimo, proprio come Odisseo, affronta molti viaggi e sofferenze ed è molto astuto e riflessivo, ma il re di Itaca non avrebbe mai abbandonato la sua amata, neppure per volere divino.
Virgilio, rispetto a Omero, si sofferma più sui valori morali dell' eroe: la caratteristica principale di Enea infatti è la pietas, cioè "il senso del dovere, la capacità di sacrificio, la devozione religiosa, l’amore per la patria, il rispetto per la famiglia e la capacità di anteporre al proprio interesse personale il bene comune".
Buona giornata :)
Bene, Chiara!
EliminaSalve prof, sono Claudia G.
RispondiEliminaSecondo me i tre eroi sono molto diversi tra loro, ma hanno comunque qualche tratto in comune. Achille Odisseo ed Enea sono infatti molto coraggiosi e raggiungono sempre i loro obiettivi, nonostante le avversità. Certamente l’impulsivo Achille avrebbe apprezzato la forza d’animo e l’audacia di Enea, ma quest’ultimo era pur sempre un semidio, forte come un guerriero, ma anche pieno di dubbi e debolezze come un uomo.
È pur vero che l’eroe dell’Iliade non si sarebbe mai “abbassato “ al volere del Fato (come ha fatto Enea), poiché molto sicuro di sé e parecchio egoista.
Sia Odisseo sia Enea erano due guerrieri molto ingegnosi e sempre alla ricerca di avventure, che hanno affrontato e superato molte difficoltà a livello morale e materiale. Il tema del viaggio e della sofferenza dell’eroe sono presenti sia nell’Odissea sia nell’Eneide.
Odisseo avrebbe apprezzato il desiderio di Enea di conquistare il Lazio e ricostruire la sua terra ormai distrutta, ma non avrebbe apprezzato il suo tono pessimistico con cui affronta questa nuova avventura.
Omero nei suoi due poemi ha voluto sottolineare la forza fisica, l’arte della guerra, il valore dell’onore e dell’ospitalità dei suoi eroi, mentre Virgilio ha preferito soffermarsi sui valori morali e psicologici di Enea.
Il punto di forza dell’eroe Virgiliano infatti risiede nella PIETAS, che rappresenta il rispetto dei valori tradizionali della patria e della famiglia, l’obbedienza al volere del fato e degli dei, la capacità di sacrificio, mettendo a primo posto il bene del prossimo.
Arrivederci e buona giornata ☺
Molto bene, Claudia!
Eliminasei il mio fottuto eroe
EliminaSalve professoressa sono Giorgia Davì.
RispondiEliminaAchille,uomo di grande prestanza fisica,virtuoso e valoroso, considererebbe Enea un uomo forte e coraggioso poiché aveva affrontato con fermezza un viaggio irto di pericoli e di controversie al fine di fondare una città nel Lazio. Superbo e astuto,però, non avrebbe mai ceduto al volere del fato , come invece è stato per Enea.
Odisseo ,uomo dall ’ingegno multiforme, certamente avrebbe apprezzato di Enea l’astuzia ,la voglia di conoscere e soprattutto il desiderio e la curiosità di affrontare nuovi viaggi nonostante fossero molto difficoltosi e imprudenti.
Odisseo,legatissimo all'adorata moglie non si sarebbe mai permesso di allontanarsi da quest'ultima come aveva fatto Enea.
La caratteristica più importante che Virgilio nell'Eneide attribuisce a Enea è sicuramente la Pietas, ovvero l’obbedienza del Fato unita al rispetto dei valori tradizionali della patria e della famiglia. Enea lo sente come un vero e proprio estremo senso di dovere,per di più rinunciando alle sue personali esigenze per condurre a termine il compito che gli è stato affidato da una volontà superiore.
-Cordiali saluti
"l'obbedienza al fato" non "del fato"... Molto bene, Giorgia!
EliminaSalve prof, sono Elia.
RispondiEliminaAchille è un uomo molto forte, sia caratterialmente che fisicamente, sicuramente reputerebbe Enea molto coraggioso, visto che, senza "se" e senza "ma" si è fatto strada in un viaggio non poco rischioso.
Non apprezzerebbe invece, il fatto di cedere al volere del destino, poiché molto determinato.
Odisseo, uomo eclettico, apprezzerebbe in Enea la furbizia e la sua ostinazione (caratteristica comune ad entrambi), nel proseguire i suoi viaggi, pur sapendo di andare, quasi sicuramente, incontro alla morte.
Non sarebbe affatto d'accordo nel lasciare sola la sua compagna, proprio perché Odisseo ha un senso della famiglia molto spiccato.
Cordiali Saluti.
In effetti, Enea perde la moglie Creusa durante l'incendio di Troia... non per abbandono ma perchè si smarrisce durante la fuga convulsa verso il porto.
EliminaSalve prof, sono Martina Romano.
RispondiEliminaAchille e Odisseo sicuramente parlerebbero del coraggio, del valore e del'intraprendenza di Enea,doti comuni agli eroi. Achille apprezzerebbe la forza, il valore e l'intraprendenza, mentre Odisseo la furbizia e il coraggio, ma non la fedeltà alla famiglia avendo lasciato sola Didone.
Le auguro una buona serata:)
sono sempre io.
EliminaHo sbagliato a scrivere dell'intraprendenza a causa del T9
troppo sintetica!
EliminaSalve prof
RispondiEliminaAchille é un guerriero crudele ed egoista. É mosso dal desiderio di fama e di gloria eterna. La forza fisica é la sua caratteristica principale è farebbe di tutto per essere il primo.
Odisseo invece é definito come multiforme; infatti non usa solo la forza fisica ma anche la sua astuzia, il suo coraggio e soprattutto usa la sua intelligenza.
Enea non é un personaggio "autonomo", non prende l'iniziativa ma obbedisce al fato e ha un forte senso del dovere. Ha inoltre la capacità di anteporre il bene comune al proprio interesse personale, al contrario degli altri due. É altruista e sensibile.
Achille critiche ebbe di Enea il suo altruismo e la sua sensibilità, mentre Odisseo il fatto che si lasci guidare troppo dagli altri.
Cordiali Saluti
Giuliana
Attenta ai gravi errori grammaticali (è invece di e)!!
EliminaBuonasera prof, sono Greta.
RispondiEliminaCome hanno già detto i miei compagni nei commenti precedenti, Achille era un guerriero molto coraggioso e da tale, avrebbe ammirato senza alcun dubbio la forza di volontà e il coraggio di Enea.
Sia Odisseo che Enea, si trovano ad affrontare un viaggio, il nostro eroe omerico avrebbe invece ammirato la determinazione con la quale Enea affronta la sua missione, quella di costruire una nuova città.
Come ha già accennato Chiara nel suo commento, Virgilio mette in risalto i valori morali del nostro nuovo eroe.
Il valore principale di Enea, infatti, è la piètas, ovvero il senso del dovere civile, di riuscire a compiere la missione affidata e la devozione alla religione.
Arrivederci :).
Semplice e lineare!
EliminaSalve prof sono Salvatore ,
RispondiEliminaConoscendo i due eroi , Achille forte e testardo , e Ulisse furbo e determinato , riguardo alle loro opinioni su Enea , be Achille , avrebbe sicuramente apprezzato questo suo coraggio di intraprendere un cosi lungo e faticoso viaggio per creare una nuova città , ma non gli sarebbe sicuramente piaciuto di Enea è il fatto , che egli crede molto al fato , e forse lo teme anche , mentre Achille per nulla al mondo avrebbe mai creduto al fato , provabilmente perchè come me pensa che tutti siano padroni del proprio destino . Mentre Ulisse avrebbe apprezzato la dedizione di Enea alla Pietas , ma non avrebbe mai lasciato la donna che ama , mentre Enea lo fa .
A causa della Pietas si può notare che Virgilio si è soffermato sul piano morale dei personaggi ; cosa che Omero non fa .
Cordiali saluti , Salvatore .
Salvatore, cerca di mantenere una scrittura semplice e organica....perchè a tratti risulta confusa!
EliminaSalve prof, sono Martina Gervasi.
RispondiEliminaInnanzitutto, Enea, Odisseo e Achille hanno una cosa in comunque: sono tutti e tre eroi che combattono per vincere, ma ognuno spinto da un desiderio diverso; Enea per salvare la propria famiglia e per fondare una nuova città, Odisseo prima per sconfiggere Ilio poi per tornare in patria e infine Achille che in realtà combatte solo per se stesso e per aumentare quindi la sua gloria.
Sono bellissimi, coraggiosi e spietati. Achille di una bellezza mozzafiato, passionale ed istintivo è un semidio ed essendo invincibile è più sbruffone e sicuro di sè... Quando avviene lo scontro tra Ettore e Achille, quest'ultimo è assolutamente irrispettoso e scorrettamente crudele nei confronti dell'avversario, tuttavia Ettore mantiene un atteggiamento dignitoso e pur sapendo di dover morire a breve combatte valorosamente per non cadere come un codardo. Enea è l’uomo, il pio, l’essere senza pretese di diventare eroe, anzi l’eroe involontario.
Però, sebbene Achille e Odisseo abbiano alcune caratteristiche diverse da Enea e (come ha detto lei) estranei al loro comportamento, penso che Achille e Odisseo apprezzerebbero di Enea la caparbietà e il coraggio, appunto perchè il desiderio di Enea era di fondare una nuova città e di salvare la sua famiglia... ciò lo rendeva anche altruista e sensibile.
Cordiali saluti!
Brava, Martina!
Eliminatu sei un vero eroe
EliminaBuonasera prof, sono Valeria.
RispondiEliminaSe Achille ed Odisseo dovessero giudicare Enea, penso proprio che ne uscirebbe fuori un bel dibattito.
Vaghiamo per un attimo con la fantasia, immaginiamo uno scenario comico dove i tre eroi sono disposti a triangolo e si scambiano sguardi reciproci. Ecco che le luci si abbassano su Odisseo, vestito ed agghindato come il grande eroe che è. Questo raddrizza la schiena e porta le mani al grembo, iniziando a parlare con aria fiera.
Forse, all'inizio, guarderebbe Enea negli occhi e gliene direbbe quattro per aver abbandonato Didone a Cartagine. Odisseo infatti, durante il proprio nostos, ha sempre anteposto il proprio desiderio di rivedere Penelope a tutti i doni che Circe e Calypso avrebbero potuto offrirgli. Direbbe, insomma, che l'amore e gli affetti sono cose più importanti della volontà degli dei. Poi però, ricordandosi dell'ira divina che ha assalito entrambi, e quindi rivedendo sé stesso in Enea, gli darebbe una pacca sulla spalla e si complimenterebbe per la forza, la perseveranza e la pietà dimostrata durante tutta l'Eneide. Come un vecchio padre che vede crescere il figlio, non potrebbe che essere fiero.
Achille direbbe poco. Sia perché le sue capacità oratorie sono minori di quelle di Odisseo, sia perché gli farebbe rabbia rivolgersi direttamente ad un troiano. Probabilmente direbbe ciò che pensa guardando verso Odisseo, evitando gli occhi di Enea. Divagherebbe parlando della guerra, cercherebbe di contenersi nei complimenti, gesticolando e tenendo un tono di voce pacato, per nascondere la propria stizza. Forse non lo ammetterebbe mai, ma sarebbe sicuramente entusiasta dell'eroismo di Enea.
E infine, dietro le quinte, Omero stringerebbe forte la mano di Virgilio, senza dir nulla, lasciando che quel singolo gesto basti a ringraziarlo di aver portato avanti i grandi poemi epici.
Dovendo concludere, spero mi perdonerà per aver divagato sullo scenario, forse un po' stupido, ma l'idea mi era saltata in mente e non potevo non scriverla...
Sperando di averla almeno divertita, cordiali saluti :)
Molto originale! Anche perchè chissà quanto avrebbe apprezzato Virgilio la possibilità di stringere la mano ad Omero ;O)
EliminaOcchio alla punteggiatura che ogni tanto non è corretta (...direbbe poco: non .)
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
RispondiEliminaSalve prof,sono Laura.
RispondiEliminaSe Achille e Odisseo giudicassero Enea potrebbero apprezzare del suo carattere il coraggio di portare a termine la sua missione,cioè quella di fondare una nuova città nel Lazio, al punto di rifiutare l'amore della regina Didone.A differenza di Odisseo
che,durante il suo nostos,ha sempre anteposto il desiderio di rivedere la sua amata Penelope.
Achille che era un guerriero molto coraggioso,avrebbe sicuramente ammirato la forza di volontà e il coraggio di Enea.Ma impulsivo com'era non si sarebbe mai adeguato al volere del Fato.
Enea,Odisseo e Achille hanno delle cose in comune: sono tutti e tre eroi che combattono per vincere,ma con degli scopi differenti,e tutti e tre devoti nei confronti degli Dei.
Buona serata e cordiali saluti :)
" A differenza di Odisseo..." la frase rimane a metà!
EliminaParli di scopi differenti...quali?
Buonasera prof, sono Martina Messina.
RispondiEliminaOgnuno di questi personaggi è un eroe dei tre poemi epici più famosi,ovvero l'Iliade, l'Odissea e l'Eneide; ma tra di loro ci sono ovviamente degli aspetti caratteriali che li accomunano ed altri che li differenziano.
Enea, uno dei più valorosi eroi che partecipò alla guerra di Troia, è un personaggio che compie tutte le sue azioni secondo il Fato, ovvero il volere degli dei.
Mentre Achille e Odisseo hanno uno spirito piuttosto curioso, e compiono le loro azioni seguendo il loro istinto e la curiosità.
Un'altra cosa che li differenzia è il carattere: Enea è un uomo abbastanza insicuro ed emotivo, ma allo stesso tempo ingegnoso, intelligente e forte.
Inoltre, emerge dall'opera di Virgilio un atteggiamento diverso rispetto alle opere di Omero nei confronti dell'amore.
Nell'Eneide il protagonista rifiuta l'amore della regina Didone, solo per portare a termine la sua missione e riuscire a fondare la città e non disubbidire agli dei,e non infrangere la pietas,alla quale lui era molto dedito.
Ciò che li accomuna è la forza,il coraggio e la devozione nei confronti degli Dei, soprattutto in Achille,che essendo un semi-Dio esegue ciò che viene detto da essi. Invece, Enea e Odisseo, sono molto devoti alle divinità della famiglia e della patria.
A mio parere Odisseo ed Achille apprezzerebbero in Enea la tenacia e la caparbietà nel portare avanti il proprio obbiettivo, nonostante tutte le avversità.
Invece ciò che loro riterrebbero estraneo al loro comportamento credo che sia il rispetto nei confronti dell'amore, cosa che ad Enea, da quanto emerge dall'Eneide, è totalmente estranea.
Cordiali saluti!
Ben scritto, Martina!
RispondiEliminaSalve prof, sono David.
RispondiEliminaSia Achille che Odisseo, apprezzerebbero certi aspetti di Enea, seppur diversi.
Achille, guerriero dalla forza strepitosa e dotato di infinito coraggio, apprezzerebbe di sicuro la tenacia e, appunto, la forza con cui affronta e combatte tutti i problemi che trova lungo il suo cammino per arrivare nel Lazio.
Mentre Odisseo, apprezzerebbe di sicuro il fatto che, nonostante debba affrontare mille ostacoli, non si arrenda mai e che porti avanti il suo obbiettivo, senza mai pensare di mollare, neanche quando incontra l'amore della sua vita, ovvero la regina di Cartagine Didone.
Cordiali saluti.
Ben arrivato David! Finalmente leggo anche il tuo parere ;O)
RispondiEliminaTre poemi epici, l'Iliade, l'Odissea e l'Eneide.
RispondiEliminaTre eroi a confronto: Achille, Odisseo ed Enea, diversi nelle loro caratteristiche.
Nel mondo moderno, secondo alcuni, l'ideale eroico, avendo perso il fascino e la funzione di un tempo, è stato ''destituito''. Chi considererebbe oggi come eroe un personaggio come Achille? Guerriero feroce, crudele e brutalmente egoista.
La fama e la gloria personale sono i principi a cui Achille aspira. Basandosi sulla forza fisica è disposto ad uccidere pur di primeggiare su tutti. Diverso è il caso di Odisseo, protagonista dell'Odissea. Viene definito da Omero con l'epiteto di pulutropos ''uomo versatile''. Questo un eroe diverso dai canoni classici, che non si basa solamente sulla forza fisica, ma anche sull'astuzia e sull'ingegno. Nel suo viaggio verso Itaca investe tutte le sue peculiarità: la brama e il desiderio di conoscere genti e luoghi nuovi, l'amore forte verso la patria e i suoi affetti, la capacità di mettersi in gioco in qualunque situazione. Nel suo viaggio, all'immortalità offerta da Calipso preferisce un'esistenza mortale degna di un eroe. Odisseo è sicuramente diverso da Achille, ma l'eroe virgiliano è diverso da ambedue. L'Eneide non crea figure di eroi baldanzosi ed esuberanti, i suoi personaggi hanno un carattere più sfumato, approfondito psicologicamente. Dipinti con un atteggiamento nolente e meditativo, sono personaggi comuni e umani. Enea non è un guerriero come Achille e Ettore o un eroe come Ulisse, egli è colui che accetta con rassegnazione il proprio destino e obbedisce al Fato. La sua caratteristica principale è la pietas, cioè il senso del dovere, la capacità di sacrificio, la devozione religiosa, l'amore per la patria, il rispetto per la famiglia e la capacità di anteporre al proprio interesse personale il bene comune. Rispetto agli eroi omerici, coraggiosi, caparbi, egocentrici che agiscono senza dubbi e contraddizioni, Enea si fa portavoce dei bisogni della comunità. Il pio Enea è il riflesso della personalità del poeta Virgilio. Virgilio interviene nel racconto con commenti e riflessioni personali. La differenza più rilevante tra i due poemi è il passaggio da un'epica oggettiva a una soggettiva, in cui l'azione eroica è subordinata alle ripercussioni sentimentali e psicologiche del poeta. Nell'Eneide Virgilio svuota di enfasi la celebrazione di Augusto dando voce all'angoscia e ai dubbi di Enea. Enea rispetto agli eroi omerici è più vulnerabile e sensibile, il viaggio che egli compie è per ritrovare sé stesso mentre quello di Odisseo per ritrovare i propri affetti. Tra i poemi epici il più attuale, e sicuramente il più intrigante, è quello dell'Eneide. Ci insegna, attraverso la pietas, che gli uomini come Enea devono accettare il destino e farsi carico delle proprie responsabilità. I tre eroi sono tra loro diversi, Odisseo affronta ogni fatica e sofferenza pur di ritornare in patria; Achille egoista ed egocentrico, vuole primeggiare su tutti e infine Enea, il più complesso e vulnerabile, mostra un forte senso di altruismo e responsabilità. Tutti e tre insieme formerebbero un bel trio, con ognuno delle caratteristiche differenti, ma essenziali.
-Buona serata, Annalisa;)
scopiamo divinità greca
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